Nella Giornata mondiale dell’Alimentazione 2024, parte “Generazione Cibo- Cittadinanza attiva per i sistemi alimentari sostenibili”, un progetto promosso da Terra! insieme a un partenariato composto da Comunità di San Benedetto al porto, Farina 080, Recup, Amici dei Boschi, Foodbusters, Eufemia e Ridò, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali DL 117/2017 – Avviso 2/2023
Contrasto ai cambiamenti climatici, transizione ecologica dei sistemi alimentari e attivismo civico. Un progetto che punta a sensibilizzare e a creare attivazione nella società sulla lotta allo spreco e su modelli di produzione e consumo di cibo più sostenibili, attraverso campagne e sviluppo di politiche del cibo urbane
ROMA, 16 OTTOBRE 2024- Nella Giornata mondiale dell’Alimentazione 2024, parte “Generazione Cibo- Cittadinanza attiva per i sistemi alimentari sostenibili”, un progetto promosso dall’associazione ambientalista Terra!, insieme ad un partenariato composto da Comunità di San Benedetto al porto, Farina 080, Recup, Amici dei Boschi, Foodbusters, Eufemia e Ridò. Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, all’interno dell’Avviso pubblico n°2/2023.
Il progetto “Generazione cibo – Cittadinanza attiva per i sistemi alimentari sostenibili” nasce dalla consapevolezza che per combattere il cambiamento climatico, garantire modelli sostenibili di produzione e consumo di cibo e promuovere un’agricoltura sostenibile, sia necessario trasformare i sistemi alimentari, che contribuiscono ad un terzo delle emissioni di CO2 globali. E per farlo, c’è bisogno di promuovere campagne di engagement (attivazione) nella cittadinanza e food policies (politiche del cibo) nelle città.
La cornice del progetto “Generazione cibo” sarà la lotta allo spreco, che serve a sviluppare azioni con un impatto concreto dal punto di vista sociale e ambientale e a favorire l’incontro tra diverse realtà e stakeholder, che possano studiare e attuare alternative al modello di produzione e consumo di cibo esistente.
IL CONTESTO
L’estate del 2024 è stata definita la “più calda di sempre”. Il 2023 l’anno più caldo da quando si effettuano le misurazioni. La lunga sequenza di eventi climatici estremi che aumentano anno dopo anno ha una forte ricaduta su tutti i settori economici, soprattutto sul comparto agricolo. Basti pensare che, anche a causa dei cambiamenti climatici, in Unione europea, in 15 anni, il numero di piccole aziende agricole è diminuito del 44 per cento. Allo stesso tempo, i sistemi alimentari sono tra i principali responsabili della crisi climatica in atto, contribuendo a un terzo delle emissioni totali di CO2.. Allo stesso tempo, i sistemi alimentari sono tra i principali responsabili della crisi climatica in atto, contribuendo a un terzo delle emissioni totali di CO2.
Spreco alimentare, perdita di biodiversità, consumo di suolo, deforestazione: sono tutti fenomeni che hanno un impatto rilevante sul cambiamento climatico in corso. Lo spreco contribuisce al climate change per l’8%, una percentuale che comprende non solo lo spreco domestico, ma anche le perdite alimentari, ovvero i prodotti lasciati sul campo. Spesso molti prodotti agricoli non arrivano sul mercato, perché questo è regolato da norme europee che privilegiano l’uniformità esteriore. Una bellezza puramente estetica, che ormai è sempre più difficile da trovare a causa degli agenti climatici estremi. Ma è questa uniformità il tratto distintivo dell’attuale modello agroindustriale, a svantaggio di un modello agroecologico, che vuol dire tutela dell’ambiente, del lavoro agricolo e della biodiversità.
Nel corso degli anni, il 75% della biodiversità è andato perso. E con l’attuale tendenza che vede la popolazione mondiale spostarsi sempre di più nei centri urbani, c’è la necessità di scrivere e mettere in atto politiche del cibo che possano rovesciare il modello di produzione e di commercializzazione del cibo corrente. Proprio come sta accadendo a Roma, dove una rete di realtà, imprese e associazioni, riunite nel Consiglio del Cibo stanno provando a trasformare la connessione esistente tra città e campagna.
IL PROGETTO
La cornice del progetto “Generazione cibo” sarà la lotta allo spreco, che serve a sviluppare azioni con un impatto concreto dal punto di vista sociale e ambientale e a favorire l’incontro tra diverse realtà e stakeholder, che possano studiare e attuare alternative al modello esistente.
La leva per raggiungere tutti questi obiettivi è quella di promuovere e favorire la partecipazione di attivisti e nuovi volontari, soprattutto giovani, ma anche policy makers, che vogliano attivarsi e formarsi su questo terreno.
Sono tantissimi gli interventi e le azioni previste dal progetto, rivolti all’esterno ma anche all’interno.
Attraverso una metodologia interattiva, saranno elaborati piani di formazione e capacity building per lo staff nazionale e per il gruppo di coordinamento territoriale del progetto, su campagne di sensibilizzazione, engagement dei volontari, fundraising e accesso alle risorse europee.
Sarà inoltre elaborato un piano di formazione rivolto alla rete di volontari del partenariato di progetto, con lezioni sia online che in presenza. Ma anche incontri tematici su cambiamenti climatici, agricoltura, cibo e spreco alimentare per permettere ai volontari di svolgere azioni di mobilitazione.
Per stimolare il coinvolgimento della società civile, saranno organizzati oltre 20 incontri in tutta Italia, tra workshop, proiezioni, eventi, presentazioni di libri; appuntamenti online e diverse repliche del monologo teatrale “Che fine ha fatto Rosmarina?- Sulle tracce della biodiversità” di Fabio Ciconte, direttore dell’associazione Terra!; seminari presso l’Università e una staffetta della biodiversità, con semi di varietà antiche che viaggeranno in tutto il paese. Tanti i laboratori rivolti alle scuole e quindi agli studenti.
“Generazione Cibo” intende intervenire sulla riduzione delle perdite e dello spreco alimentare principalmente attraverso due azioni: una grande giornata di mobilitazione nazionale in cui coinvolgere anche le aziende agricole che vivono il problema di non riuscire a vendere prodotti “brutti ma buoni” e lo sviluppo di una piattaforma, “Facefood”, che sarà anche il sito del progetto uno spazio online di promozione di questi prodotti. A queste azioni, saranno poi affiancate giornate più “classiche” di raccolta delle eccedenze alimentari e redistribuzione a persone in difficoltà economica.
Ma per trasformare i sistemi alimentari, rendendoli sostenibili, il progetto punta a promuovere anche percorsi in grado di portare all’istituzione di nuovi “Consigli del cibo”, lo strumento con cui fare incontrare istituzioni, aziende agricole, associazioni per definire una strategia con cui promuovere i sistemi locali del cibo. Sul modello del lavoro fatto a Roma dall’associazione Terra! e dai percorsi avviati a Genova, Bari, Bologna e Torino.
IL PARTENARIATO
Terra!APS è l’associazione capofila del progetto e svolge un ruolo di coordinamento. E’ un’associazione ambientalista nazionale nata nel 2008 che ha l’obiettivo di trasformare i sistemi alimentari rendendoli sostenibili dal punto di vista ecologico, ambientale e sociale. Da sempre, l’associazione dialoga con la società civile, la politica, le istituzioni e il tessuto produttivo per denunciare disfunzioni, immaginare soluzioni, provocare il cambiamento. Terra! sviluppa il suo lavoro in senso partecipativo e inclusivo, mobilitando una rete di volontari e sostenitori, ed affiancando alla ricerca, all’analisi e ai progetti sul territorio. Tutto questo si traduce nell’impegno quotidiano per rafforzare l’alleanza tra agricoltori, mondo ambientalista e volontariato, attraverso progetti e campagne.
L’associazione Comunità San Benedetto al Porto è nata nel 1975 a Genova, è tra quei gruppi di frontiera che hanno promosso e co-fondato col Gruppo Abele il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) nell’aprile 1982. Nel 2017, la Comunità San Benedetto al porto ha fondato (insieme a Caritas, Borgo solidale, Croce Rossa Comitato di Genova,Ass. Sole Luna e Arciconfraternita Morte e Orazione in Voltri) la Rete Ricibo, come risposta concreta al problema della povertà e dello spreco alimentare; una rete che oggi coinvolge oltre 90 realtà ed è stata promotrice della costituzione del tavolo delle Food policy del Comune di Genova.
L’associazione di promozione sociale Onlus Farina 080 ETS è nata in Puglia con l’obiettivo di attivare azioni contro lo spreco di cibo, a partire dalla costruzione di canali di contatto tra i luoghi dove si produce lo spreco (famiglie, dettaglianti e ristoratori) e i luoghi del bisogno. Per questo l’associazione ha avviato il progetto Avanzi Popolo 2.0, sviluppando oltre 900 azioni di recupero, con oltre 45.000 kg di eccedenze alimentari recuperate da imprese agroalimentari, esercizi commerciali, cooperative agricole e donate a circa 80 organizzazioni che lavorano nel contrasto alla povertà (Sportelli Caritas, associazioni, enti no profit).
Eufemia è un’Associazione di Promozione Sociale di Torino che opera per l’inclusione sociale, attraverso azioni di cittadinanza attiva all’insegna del dialogo interculturale. Il team di Eufemia sviluppa e realizza strumenti educativi innovativi, basati sull’educazione non formale, peer-to-peer e learning-by-doing. Eufemia promuove il volontariato europeo come crescita personale e sociale, opera nelle scuole e con i giovani, sostenendo e diffondendo i valori della mobilità internazionale.
L’Associazione Foodbusters ODV è nata nel 2017 ed è la prima associazione di recupero cibo nelle Marche. Una realtà fondata da un gruppo di volontari con l’obiettivo di impegnarsi in prima persona per una giusta causa: sottrarre cibo allo spreco. L’intento di Foodbusters è attivare un circolo virtuoso in cui il potenziale alimento-rifiuto mantiene le sue qualità intatte divenendo risorsa che sfama, offre un’occasione di reintegro sociale e restituisce dignità creando valore, anche per le imprese che decidono di donare.
Amici dei Boschi APS si occupa dal 1995 di educazione ambientale, didattica e animazione naturalistica per tutte le età. L’associazione ha sede legale e operativa al Centro di
Educazione Ambientale Cascina Bosco Grande, a Pavia, dove propone esperienze legate alla conoscenza e alla salvaguardia dell’ambiente. L’Associazione dispone di uno staff con competenze multidisciplinari e propone una grande varietà di strumenti educativi, nati dall’incontro di competenze, attività e interessi.
Ridò è una rete di volontari nata nel 2018 a Bergamo. La rete anima la Dispensa Sociale, un progetto di economia circolare che recupera alimenti scartati dalla Grande Distribuzione Organizzata, dall’Orto mercato e dalle Aziende Agro-Alimentari per ridistribuirli ad enti e istituzioni che si occupano di persone fragili con bisogni alimentari. Negli anni, ha recuperato 338.280 Kg di derrate alimentari, coinvolgendo 38 Enti Beneficiari, 43 Volontari attivi tutte le settimane e 18 Persone con fragilità.
RECUP è un’associazione nata a Milano nel 2016, come risposta per contrastare lo spreco alimentare, la crisi climatica e l’esclusione sociale. L’associazione propone un nuovo concetto di volontariato che si basa sulla partecipazione attiva di tutte le persone con l’obiettivo è quello di ridare valore al cibo e alle risorse che sono state impiegate per produrlo. Ogni settimana recupera 11 tonnellate di cibo da oltre 20 mercati tra Milano e Roma, raggiungendo oltre 4000 persone.